Gas serra: tool di calcolo per le PMI
Cosa sono le emissioni GHG
Tra le quattro prospettive di misurazione della sostenibilità – le cosiddette 4P (Planet, People, Principles of Governance, Prosperity) – la prospettiva Planet è senza dubbio la più conosciuta. Il cambiamento climatico rappresenta la sfida principale per il pianeta, cui si collegano altre problematiche ambientali come il consumo di suolo, la perdita di biodiversità e la riduzione delle disponibilità idriche. I report IPCC, che studiano le conseguenze dei diversi scenari di riscaldamento globale, mostrano chiaramente che, senza interventi concreti, le generazioni future erediteranno un pianeta profondamente compromesso.
In questo contesto assumono un ruolo centrale le emissioni di greenhouse gas (GHG), o gas serra, oggi riconosciute come la principale causa del riscaldamento globale e, quindi, il primo fattore da contenere. L’obiettivo Net Zero, adottato da governi, istituzioni e imprese per limitare l’aumento della temperatura media globale a +1,5°C, indica chiaramente la necessità di ridurre le emissioni GHG generate dall’attività umana. Oltre ad avere effetti nocivi sull’organismo ad alte concentrazioni, i gas serra assorbono l’energia solare e rallentano il rilascio di calore nello spazio, agendo come una coperta isolante per la Terra. Causano il riscaldamento globale, che a sua volta provoca eventi metereologici estremi, scioglimento dei ghiacciai e acidificazione degli oceani.
Per un’azienda, le emissioni derivano dalle attività del proprio business model. I principali gas serra sono anidride carbonica, metano, protossido di azoto e gas fluorurati, che includono idrofluorocarburi, perfluorocarburi, esafluoruro di zolfo e trifluoruro di azoto. Sette emissioni che l’azione umana e aziendale può contenere. Per questo motivo è nato il GHG Protocol, sviluppato dal World Resources Institute (WRI) e dal World Business Council for Sustainable Development (WBCSD) e pubblicato nel 2001. Il protocollo fornisce standard e linee guida per aziende, governi e organizzazioni con l’obiettivo di misurare, rendicontare e ridurre le emissioni di gas serra.
Come si misurano le emissioni GHG prodotte da un’impresa
Il GHG Protocol ha codificato le modalità per misurare le emissioni prodotte da un’impresa. In primo luogo, ha definito tre perimetri di misurazione, denominati Scope 1, Scope 2 e Scope 3.
Lo Scope 1 misura le emissioni dirette di gas serra provenienti da fonti possedute o controllate dalla società, come quelle derivanti dalla combustione in caldaie, forni o veicoli aziendali.
Lo Scope 2 misura le emissioni indirette derivanti dalla generazione di energia elettrica, vapore, riscaldamento o raffreddamento acquistati o acquisiti e consumati dall’azienda. Corrispondono alle emissioni dirette degli impianti che generano l’energia utilizzata dall’impresa.
Lo Scope 3 comprende tutte le altre emissioni indirette di gas serra (non incluse nello Scope 2) che si verificano lungo la catena del valore dell’azienda, suddivise in emissioni a monte ed emissioni a valle. Le emissioni a monte sono quelle generate nel ciclo di vita di un materiale/prodotto/servizio fino al punto di vendita da parte del produttore, per esempio durante la produzione o l’estrazione di materiali acquistati. Le emissioni a valle sono legate alla distribuzione, allo stoccaggio, all’utilizzo e al trattamento di fine vita dei prodotti o servizi.
Il GHG Protocol: Scope 1, 2 e 3
In secondo luogo, il GHG Protocol ha definito la metodologia di misurazione. Le emissioni sono calcolate moltiplicando i volumi di attività aziendale per i fattori di emissione della specifica risorsa impiegata. Per esempio, per calcolare le emissioni di un’auto aziendale a benzina si possono moltiplicare i chilometri percorsi all’anno per il fattore di emissione del veicolo (g di CO2 per km). Se si conosce il consumo annuo di carburante, è possibile moltiplicare il volume di litri per il fattore di emissione della benzina (circa 2,31 kg di CO2 per l). Se invece l’auto è elettrica, non produce emissioni dirette ma indirette derivanti dalla produzione di energia elettrica (Scope 2). Il metodo di calcolo è lo stesso: il totale della energia elettrica consumata (kWh) moltiplicata per il fattore di emissione (g di CO2 per kWh). Da qui l’importanza di misurare in modo completo gli Scope 1, 2 e 3: la maggior parte delle emissioni generate da un’impresa è infatti indiretta.
Perché un calcolatore delle emissioni per le PMI
La riduzione delle emissioni GHG è un’urgenza. Ma come accade per ogni fenomeno, ciò che non si misura è difficile da comprendere e da gestire. I dati della survey del nostro Lab mostrano che la misurazione delle emissioni è ancora poco diffusa tra le piccole e medie imprese italiane, di gran lunga la classe di aziende più numerosa nel nostro sistema industriale. Lo sviluppo e la messa a disposizione di un calcolatore GHG progettato specificamente per le PMI risponde dunque a un’esigenza primaria: misurare per conoscere.
Il calcolatore, seppure semplice nel suo utilizzo, è stato disegnato nel rispetto dei principi della reportistica evoluta. Si concentra sulle emissioni significative (rilevanza), tenendo conto di tutte le fonti rilevanti (completezza), divulgando ipotesi e metodi (trasparenza) per ridurre al minimo le incertezze (accuratezza). Solo un report di qualità può essere impiegato efficacemente nella gestione aziendale, diventando la base per decisioni consapevoli.
Il calcolatore si propone inoltre di adottare metodi coerenti nel tempo e nello spazio (coerenza). Comprendere appieno una performance richiede la possibilità di un confronto: servono benchmark con aziende simili. Un calcolatore trasparente e condiviso da più PMI permette di elaborare confronti significativi, utili a individuare i divari di performance e le cause che li determinano. Un passo avanti sia per il valore dell’impresa, sia per il valore della società.