Il pacchetto di semplificazione Omnibus e il futuro della legislazione sulla sostenibilità

19/12/2024

L’Unione europea (UE) si prepara a introdurre, nel febbraio 2025, il pacchetto di semplificazione Omnibus, un’iniziativa che punta a consolidare e semplificare le normative sulla sostenibilità che costituiscono il pilastro del Green Deal europeo. I cambiamenti in arrivo saranno cruciali per le aziende, in particolare le piccole e medie imprese (PMI), che devono destreggiarsi nel rispettare requisiti di sostenibilità in continua evoluzione.

 

Da anni l’UE persegue obiettivi climatici ambiziosi, sostenuti da tre regolamenti chiave. La tassonomia UE per le attività sostenibili, introdotta nel 2020, ha creato un sistema di classificazione per identificare le attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale, fornendo a imprese e investitori chiarezza su che cosa possa essere considerato “verde”. A questa ha fatto seguito, nel 2023, la Direttiva sul reporting di sostenibilità aziendale (CSRD), che ha ampliato gli obblighi di rendicontazione per includere azioni legate a fattori ESG (ambientali, sociali e di governance). Nel 2024, la Direttiva sulla due diligence aziendale per la sostenibilità (CSDDD) ha esteso le responsabilità delle aziende alle loro catene di approvvigionamento. Queste normative costituiscono il fondamento della strategia europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, come previsto dall’accordo di Parigi.

Tuttavia, molte aziende hanno espresso crescente insoddisfazione per la complessità e i costi di conformità, con le PMI particolarmente colpite. Durante le elezioni del Parlamento europeo del 2024, i carichi normativi sono stati un tema centrale. Il Partito popolare europeo (PPE) ha proposto di ridurre quella che molti consideravano una regolamentazione eccessiva. In risposta, la Commissione europea, guidata da Ursula von der Leyen, ha avviato l’esplorazione di modi per semplificare la legislazione sulla sostenibilità senza comprometterne gli obiettivi.

Il pacchetto di semplificazione Omnibus è la risposta dell’UE a questa sfida. Riunendo la tassonomia, la CSRD e la CSDDD in un unico quadro normativo, l’iniziativa punta a ridurre la burocrazia e rendere la conformità più gestibile, soprattutto per le aziende di dimensioni minori. Si prevede che la proposta introdurrà anche aggiustamenti specifici per settore, per garantire che gli standard di sostenibilità rimangano pratici e applicabili in diversi ambiti industriali.

La proposta ufficiale del pacchetto dovrebbe essere pubblicata il 26 febbraio 2025. Una volta presentata, inizierà un processo legislativo che probabilmente susciterà dibattiti tra i sostenitori dell’efficienza normativa e coloro che difendono l’importanza di mantenere un’azione climatica forte. Mentre alcuni degli stakeholder accolgono con favore l’iniziativa come un passo verso la riduzione della burocrazia, gli attivisti climatici mettono in guardia contro il rischio di un possibile indebolimento delle salvaguardie ambientali.

Nel tentativo di bilanciare queste priorità contrastanti, le aziende dovranno restare proattive. La transizione verso il nuovo quadro normativo richiederà non solo la conformità, ma anche un’integrazione più profonda della sostenibilità nelle strategie aziendali. Per le PMI e gli altri stakeholder, questo periodo di adattamento rappresenta un’opportunità per allinearsi agli obiettivi climatici di lungo termine, navigando al contempo in un panorama normativo più snello.