Deregolamentazione europea: ora tocca alla deforestazione

28/05/2025

Sono undici gli Stati membri dell’Unione Europea ad aver presentato una richiesta formale per modificare il Regolamento UE sulla Deforestazione (EUDR), la cui entrata in vigore è prevista per il 30 dicembre 2025. Guidato da Austria e Lussemburgo, il gruppo comprende Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Italia, Lettonia, Portogallo, Romania e Slovenia. I firmatari sostengono che i requisiti imposti dal regolamento siano “sproporzionati rispetto all’obiettivo del regolamento” e “difficilmente attuabili” da parte di agricoltori e silvicoltori. 

Tra le modifiche proposte c’è l’introduzione di una nuova categoria di Paesi a rischio molto basso, esentati da obblighi di tracciabilità e controlli doganali e un ulteriore rinvio dell’applicazione del regolamento, già posticipata di un anno, per consentire una maggiore preparazione da parte degli operatori economici e delle autorità competenti.

La Commissione europea ha già annunciato che solo quattro paesi saranno classificati come “ad alto rischio” nella prima mappatura EUDR, esentando la maggior parte dei paesi da controlli stringenti. Tuttavia, non ha ancora commentato ufficialmente le nuove richieste di modifica presentate dai 11 Stati membri.

Il Regolamento EUDR mira a ridurre l’impatto dell’UE sulla deforestazione globale, imponendo obblighi di due diligence alle aziende che importano o esportano prodotti come soia, carne bovina, olio di palma, cacao e caffè. Le imprese dovranno fornire dichiarazioni che attestino che i prodotti non contribuiscono alla deforestazione, con sanzioni fino al 4% del fatturato annuo in caso di non conformità.

Questa tematica si inserisce nel quadro delle discussioni sul ripensamento delle politiche ambientali UE: la Commissione ha avviato infatti da qualche mese le consultazioni per la proposta sulla Direttiva “Omnibus”, che prevede anche modifiche alle normative sul reporting di sostenibilità aziendale.