Report d’impatto. Perché monetizzare la sostenibilità

Year: 2025

Parlare di impatto significa andare oltre la semplice misurazione delle performance finanziarie e operative per considerare come le attività di un’impresa incidano sulle persone, sulle comunità, sul territorio e sulle risorse naturali. 

La sostenibilità è nata per misurare – e quindi ridurre – l’impatto delle azioni di individui, imprese, enti e istituzioni sull’ambiente e sulla società nel suo complesso. L’impatto rappresenta l’insieme degli effetti, positivi o negativi, che un’organizzazione genera sull’ecosistema in cui opera. Può trattarsi di effetti economici, sociali o ambientali, ma anche di dimensioni più integrate, in cui diversi fattori si influenzano reciprocamente.

Parlare di impatto significa andare oltre la semplice misurazione delle performance finanziarie e operative per considerare come le attività di un’impresa incidano sulle persone, sulle comunità, sul territorio e sulle risorse naturali. È questa la prospettiva di materialità “originale” della sostenibilità, quella impact materiality che richiede di identificare come e quanto le aziende influenzino lo stock di capitale naturale e sociale del loro contesto di riferimento. Si pensi, per esempio, alla misurazione delle emissioni di gas serra (GHG), al consumo di acqua e al consumo di suolo, tre degli impatti principali che ogni azienda genera sull’ambiente naturale in cui opera. 

I modelli di misurazione delle performance aziendali di sostenibilità hanno finora privilegiato la redazione di report d’impatto dominati da un linguaggio non monetario. Tale scelta, tuttavia, è disomogenea rispetto a come le stesse aziende misurano l’impatto della propria gestione sul capitale finanziario, ossia sugli azionisti. 

Considerato in una prospettiva di valore, l’impatto esprime il valore generato per gli stakeholder non azionisti, da quelli più vicini (come i dipendenti) a quelli più lontani (come le generazioni future). Se si misura l’impatto con un metro non finanziario – che in molti modelli corrisponde a numerosi KPI di natura eterogenea – e il valore per gli azionisti con un metro monetario – una singola misura di total shareholder value – sarà sempre più difficile che la sostenibilità si affermi come dimensione decisionale per manager e imprenditori. 

Le misure non finanziarie sono complesse nella lettura e poco efficaci nella sintesi, se non collegate esplicitamente a quelle finanziarie. È dunque opportuno pensare a una monetizzazione dell’impatto, ossia alla traduzione degli effetti sociali, ambientali ed economici in termini quantitativi e/o monetari, per bilanciare il valore per gli azionisti e quello per gli stakeholder con un’unica unità di misura: la ricchezza finanziaria generata (o distrutta). 

In quest’ottica, il report d’impatto diventa un elemento centrale del processo decisionale: non è soltanto un documento descrittivo, ma un vero e proprio strumento di analisi che consente di monitorare l’andamento di tutti i parametri rilevanti. Integrando i dati finanziari con quelli relativi alle emissioni, al benessere delle comunità o all’uso di risorse naturali, il report fornisce un quadro più chiaro dei benefici e dei costi reali di un progetto o dell’intera azienda. In tal modo, le scelte strategiche possono essere basate su un orizzonte temporale più ampio, evitando visioni miopi e distorte.

La capacità di misurare l’impatto e di monetizzare i risultati ottenuti offre alle aziende due benefici fondamentali, che contribuiscono a orientarne le strategie e a rafforzarne la posizione competitiva:

  1. Focalizzare gli sforzi e ottimizzare le risorse: comprendere con precisione in quale misura le proprie attività influiscano sul contesto economico, sociale e ambientale significa disporre di una bussola per intervenire in modo più efficace sulle aree critiche. Anziché limitarsi a ridurre genericamente i costi o a incrementare i ricavi, un’azienda consapevole del proprio impatto può individuare gli ambiti in cui è davvero necessaria un’azione correttiva o un investimento mirato, ottimizzando così le risorse impiegate. 

  2. Rafforzare l’immagine e la comunicazione verso l’esterno: in un mercato sempre più attento alle tematiche di sostenibilità, le informazioni relative all’impatto aziendale possono diventare un potente strumento di comunicazione. Pubblicare un report d’impatto ben strutturato e basato su metodologie solide significa trasmettere al proprio pubblico un messaggio di trasparenza e responsabilità. Questo approccio contribuisce a costruire un brand più solido, aumenta la fiducia nei confronti dell’impresa e può tradursi in un vantaggio competitivo duraturo, specialmente in un contesto in cui la sostenibilità e l’eticità delle scelte assumono un valore crescente agli occhi di consumatori e investitori.

La scelta di pubblicare un report d’impatto non è diffusa. Solo 30 imprese appartenenti agli indici EURO STOXX 600 e S&P 500 hanno pubblicato un report d’impatto monetizzato. L’analisi delle motivazioni da loro dichiarate offre una sintesi dei vantaggi derivanti dall’adozione di questo strumento. 

In alcune realtà, la sostenibilità è al centro della missione aziendale. Microsoft, per esempio, si propone di creare opportunità, rafforzare la fiducia, tutelare i diritti fondamentali e promuovere la sostenibilità, dimostrando come pratiche responsabili possano generare benefici economici concreti. 

Altre aziende adottano approcci più strutturati. ABN AMRO utilizza il proprio Impact Report non solo per comunicare, ma anche per comprendere e gestire gli effetti delle proprie attività sull’ambiente, sulla società e sugli stakeholder. Ciò include l’attenzione agli impatti negativi, stimati nel 2023 in circa 280 milioni di euro, legati a cambiamento climatico, inquinamento, uso di combustibili fossili e suolo. Questo approccio consente alla banca di potenziare gli effetti positivi, ridurre quelli negativi e individuare nuove opportunità di impatto concreto. Allo stesso tempo, la rendicontazione riflette un’evoluzione culturale, diventando uno strumento decisionale e un modo per rafforzare la cultura interna dell’Impact Thinking.

Altri esempi, come Poste Italiane e Kering, mostrano come la rendicontazione degli impatti possa contribuire a rafforzare il modello di business. Per Poste Italiane, la rendicontazione è coerente con una governance e un piano strategico orientati alla sostenibilità, in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU (SDGs). Kering, invece, misura l’impatto ambientale lungo l’intera filiera attraverso lo strumento Environmental Profit & Loss, con l’obiettivo di coniugare lusso e sostenibilità.

 In altri casi, la rendicontazione serve a rafforzare la credibilità. Zalando, dopo le critiche per presunte pratiche di greenwashing, ha fornito dati più precisi sui materiali riciclati per prodotto e pubblicato un report sull’impatto economico in Europa, con l’obiettivo di costruire fiducia attraverso informazioni verificabili e dettagliate.

In sintesi, la rendicontazione d’impatto non è solo un esercizio informativo: guida le decisioni aziendali, stimola l’innovazione, rafforza la fiducia degli stakeholder e promuove uno sviluppo più sostenibile e responsabile.