Poste Italiane: la sfida (molto concreta) della rendicontazione d’impatto
La rendicontazione degli impatti rappresenta un elemento chiave del modello di business del Gruppo, il quale si sviluppa attraverso una solida struttura di governance e un Piano Strategico esplicitamente orientati alla sostenibilità, in coerenza con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs).
Scenario
Il Gruppo Poste Italiane rappresenta un attore centrale nel contesto economico e sociale italiano, distinguendosi per l’ampiezza delle proprie attività e la diffusione capillare sul territorio nazionale. Il Gruppo, quotato dal 27 ottobre 2015 sul Mercato Telematico Azionario (MTA) di Borsa Italiana, è attivo in una molteplicità di settori strategici: dalla logistica alla corrispondenza, dai servizi finanziari e assicurativi ai sistemi di pagamento, fino alla telefonia e al mercato dell’energia.
La composizione azionaria, aggiornata a ottobre 2024, evidenzia una partecipazione del 29,26% da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), del 35% di Cassa Depositi e Prestiti (CDP, controllata dal MEF) e una quota residua detenuta da investitori istituzionali e retail; di questi, il 32,1% applica criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle proprie scelte d’investimento. Ne emerge un modello di corporate governance riconducibile a una società a prevalente partecipazione pubblica.
Numeri
- Fondazione: 1862
- Forma giuridica: Società per Azioni
- Numero di dipendenti: 120.155 (2023)
- EBITDA: 3,43 milioni di euro (2023)
- Composizione azionaria: 29,26% MEF, 35% CDP, 22,82% investitori istituzionali, 12,05% retail, 0,88% azioni proprie (2024)
Sfida
La rendicontazione degli impatti rappresenta un elemento chiave del modello di business del Gruppo, il quale si sviluppa attraverso una solida struttura di governance e un Piano Strategico esplicitamente orientati alla sostenibilità, in coerenza con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs). Per Poste Italiane la rendicontazione degli impatti non si configura quindi come un mero adempimento formale, bensì come uno strumento gestionale e culturale di rilevanza strategica, finalizzato a promuovere una maggiore consapevolezza interna, a consolidare il dialogo con gli stakeholder e a favorire il processo di transizione verso un’economia più equa e sostenibile.
Uno degli aspetti maggiormente sfidanti per il Gruppo nella redazione del report d’impatto è rappresentato dalla complessità della raccolta dei dati, che richiede un’elevata precisione metodologica e una stretta collaborazione interfunzionale tra le diverse unità aziendali. Garantire l’accuratezza, l’affidabilità e la coerenza delle informazioni diffuse rappresenta un presupposto essenziale del processo di rendicontazione, ma al contempo si configura come una delle criticità operative più rilevanti. Un’ulteriore complessità deriva dalla scelta di rendicontare l’impatto complessivo generato dal Gruppo in Italia attraverso la metodologia “input-output”. Quest’ultima richiede la determinazione di specifici moltiplicatori che permettano di quantificare l’impatto in maniera attendibile. Nel contesto italiano, l’ecosistema informativo risulta meno evoluto rispetto a quello di altri Paesi, come il Regno Unito, in termini di disponibilità e condivisione di dati pubblici utili a supportare le ipotesi sottostanti alla definizione di tali moltiplicatori.
Report d’impatto
Il calcolo dell’impatto è stato introdotto da Poste Italiane a partire dal 2018 e inserito all’interno del bilancio del medesimo anno, in una sezione dedicata composta da quattro pagine: la prima di introduzione e presentazione della metodologia adottata, la seconda di descrizione dell’applicazione del metodo “input-output”, la terza di dettaglio degli importi e la quarta di esposizione dell’impatto generato nel 2018.
Nel 2019 il Gruppo decide di inserire nuovamente queste informazioni all’interno del proprio bilancio annuale. Questa volta vengono dedicate all’impatto cinque pagine di tale reportistica con la medesima struttura, ad eccezione di un nuovo elemento: viene inserita la suddivisione dell’impatto per area geografica. Inoltre, la comunicazione degli impatti riferiti al 2019, oltre che nel bilancio annuale, avviene anche mediante un documento a sé stante dal titolo “La sostenibilità e i suoi impatti”. Questo report, pubblicato nel luglio del 2020, si compone di 28 pagine ed è strutturato in quattro sezioni, tra le quali le due centrali risultano le più articolate e rilevanti: un’introduzione focalizzata sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile, l’analisi dell’impatto prodotto sul territorio italiano, la valutazione del valore reale della flotta green e una parte dedicata alla finanza sostenibile.
La parte centrale del report è dedicata all’analisi dell’impatto economico generato dal Gruppo Poste Italiane a livello nazionale. La metodologia adottata per la misurazione è “input-output” e consente di stimare l’impatto complessivo attraverso la somma di tre componenti: diretto, indiretto e indotto (Figura 1). L’impatto diretto si riferisce esclusivamente al Gruppo Poste Italiane, comprendendo i contributi generati dalle sue attività operative. L’impatto indiretto è riconducibile all’attività dei fornitori del Gruppo, attivata dagli acquisti di beni e servizi effettuati da Poste Italiane. L’impatto indotto, infine, è rappresentato dai consumi realizzati dai lavoratori impiegati direttamente e indirettamente, resi possibili dal reddito da lavoro da essi percepito. In questo caso i soggetti coinvolti risultano essere imprese terze coinvolte in tali dinamiche. Gli effetti registrati si traducono in contributi al Pil (ovvero l’impatto complessivo pari a 12,5 miliardi di euro), entrate per la Pubblica Amministrazione, reddito da lavoro e aumento dell’occupazione. Come nell’anno precedente, vengono suddivisi gli impatti in base all’area geografica corrispondente per condividere un maggiore dettaglio dei dati pubblicati.
Figura 1: Il processo di creazione di valore economico di Poste Italiane

Fonte: La sostenibilità e i suoi impatti, Poste Italiane (2020)
Un parametro rilevante è rappresentato dal cosiddetto “moltiplicatore”, un indicatore che quantifica l’“effetto leva” associato alla spesa effettuata presso fornitori locali. Secondo le stime disponibili, una spesa pari a un milione di euro da parte del Gruppo è in grado di generare, sull’intero sistema economico, un impatto complessivo di circa 5 milioni di euro in termini di Pil, 1 milione di euro di gettito fiscale, 3 milioni di euro di reddito da lavoro e la creazione di oltre 70 posti di lavoro nel sistema produttivo nazionale.
Il report presenta un ulteriore sezione dedicata all’adozione di una flotta green e ai relativi impatti ambientali e sociali, con l’intento di superare i limiti di una valutazione esclusivamente finanziaria, ritenuta non adeguata a rappresentare in modo esaustivo i benefici generati per la collettività. A tal fine, Poste Italiane ha adottato la metodologia del “True Value”, sviluppata da KPMG, con l’obiettivo di stimare il “valore reale” generato dalla flotta impiegata per il servizio di recapito una volta che il Piano sarà pienamente implementato. La quantificazione in termini monetari degli impatti ambientali e sociali attribuibili al progetto avviene grazie all’utilizzo di proxy finanziarie riconosciute dalla letteratura. Grazie alle scelte strategiche adottate con la nuova flotta, la percentuale di veicoli alternativi (elettrici, ibridi, a benzina GPL e a benzina-metano) è aumentata in maniera significativa. Come mostrato dalla Figura 2, secondo le ipotesi, la nuova flotta green genererà valore per la collettività pari a 25 milioni di euro rispetto alla flotta tradizionale, durante il suo periodo di operatività. Questo importo rappresenta la somma di cinque tipologie di costo evitato (uso di combustibili fossili ed emissioni di anidride carbonica e di contaminanti atmosferici, come impatti ambientali; congestione stradale e sicurezza, come impatti sociali) al netto del costo delle risorse contenute nelle batterie elettriche della nuova flotta green.
Figura 2: Beneficio netto della nuova flotta green rispetto alla flotta tradizionale

Fonte: Report d’impatto Poste Italiane (2020)
Anche negli anni successivi le informazioni relative al mero impatto economico vengono pubblicate come di consueto all’interno della reportistica annuale del Gruppo. Nel 2023, invece, viene scelta una modalità integrata che prevede l’inclusione delle medesime informazioni all’interno del bilancio annuale e la creazione di una sezione specifica sul sito istituzionale. Questa soluzione risponde all’esigenza di garantire una maggiore visibilità e accessibilità ai contenuti, garantendo la disponibilità dei dati aggiornati sul proprio sito web e favorendo una comunicazione più diretta e immediata nei confronti di un pubblico eterogeneo.
Dall’analisi dei dati relativi al 2023 emerge il ruolo strategico svolto da Poste Italiane nella promozione della coesione sociale e dello sviluppo sostenibile del Paese. Nel periodo 2018-2023, l’impatto economico complessivo, comprensivo delle componenti diretta, indiretta e indotta, è stato pari a circa 76 miliardi di euro di Pil. La Figura 3 riporta la distribuzione annuale e complessiva degli impatti nei cinque anni considerati, mentre la Figura 4 dettaglia i dati relativi al 2023 disaggregandoli per area geografica (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro-Nord, Centro, Sud e Sicilia), in riferimento a Pil, reddito da lavoro e occupazione. Tali risultati sono il riflesso di una strategia aziendale orientata alla sostenibilità e all’innovazione, come delineato nel Piano Strategico 2024-2028, il quale si propone di rafforzare il modello omnicanale, ampliare l’offerta nei settori chiave e raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.
Figura 3: Contributo di Poste Italiane al Pil 2018-2023

Fonte: Bilancio Poste Italiane (2023)
Figura 4: Impatto generato in Italia nel 2023, suddiviso per aree geografiche

Fonte: Bilancio Poste Italiane (2023)
L’impegno del Gruppo Poste Italiane nella rendicontazione degli impatti risulta perfettamente allineato con gli otto pilastri strategici presentati sul sito istituzionale: integrità e trasparenza, valorizzazione delle persone, diversità e inclusione, valore al territorio, customer experience, innovazione, transizione green e finanza sostenibile. Tale coerenza tra principi dichiarati e azioni rendicontate rappresenta un elemento positivo, indicativo di una governance orientata alla responsabilità e alla continuità strategica.
Nel corso degli anni, la strategia comunicativa adottata da Poste Italiane in materia di rendicontazione dell’impatto ha evidenziato un’evoluzione significativa, pur mantenendo la metodologia di calcolo invariata e una struttura dei contenuti sostanzialmente stabile. Un elemento di particolare rilevanza che contraddistingue questo caso è la coerenza nella presentazione e nell’organizzazione delle informazioni, che contribuisce non solo a garantire la riconoscibilità e l’accessibilità dei contenuti, ma soprattutto a consentire analisi temporali omogenee. Ciò rappresenta un fattore cruciale per gli stakeholder interessati a valutare l’effettivo impatto generato dall’azienda nel tempo.