Sostenibilità a portata di PMI: lo Standard VSME

Year: 2025

Il Voluntary Sustainability Reporting Standard for non-listed SMEs (VSME) nasce per offrire a micro, piccole e medie imprese non quotate un modello di rendicontazione ESG allineato alla cornice degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). 

Il Voluntary Sustainability Reporting Standard for non-listed SMEs (VSME), elaborato dallo European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) su sollecitazione della European Banking Federation e di SMEunited, nasce per offrire a micro, piccole e medie imprese non quotate un modello di rendicontazione ESG allineato alla cornice degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). Questi, adottati dalla Commissione europea con il Delegated Act del 31 luglio 2023, riguarderanno complessivamente circa 50.000 società europee ed entreranno in vigore in tre tappe:

  • bilanci 2024 per i grandi gruppi già soggetti alla Non-Financial Reporting Directive (NFRD);
  • bilanci 2025 per tutte le altre grandi imprese;
  • bilanci 2026 per le PMI quotate, che potranno però rinviare l’applicazione al 2028 grazie all’opzione di opt-out prevista dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).

Il pacchetto iniziale comprende 12 standard: due trasversali, che coprono i requisiti generali di rendicontazione, e dieci tematici, dedicati a questioni come cambiamento climatico, acqua, biodiversità, uso delle risorse, forza lavoro, comunità e condotta aziendale. Per garantire una rendicontazione digitale e confrontabile, EFRAG ha rilasciato nell’agosto 2024 la tassonomia XBRL per ESRS Set 1, che permette di marcare le informazioni di sostenibilità con appositi tag, facilitandone così la verifica e l’elaborazione automatica. Il quadro resta evolutivo: la “revisione omnibus” avviata nel 2025 mira a semplificare i requisiti e ad armonizzarli con gli IFRS Sustainability Disclosure Standards sviluppati dall’International Sustainability Standards Board (ISSB) e con il Green Deal, con parere tecnico atteso entro il 31 ottobre 2025 e possibili aggiornamenti già dal ciclo 2026.

Il VSME riprende la stessa logica, ma con requisiti proporzionati e un template digitale dotato di propria tassonomia, così da supportare le PMI escluse dall’obbligo CSRD nel dialogo con banche, grandi clienti e filiere. In questo modo le imprese più piccole possono agganciarsi al nuovo linguaggio europeo della sostenibilità, senza appesantirsi di adempimenti, e prepararsi a un mercato in cui dati ambientali, sociali e di governance (ESG) affidabili e certificati diventano un fattore competitivo decisivo.

 

Come si è arrivati al VSME?

Lo Standard è stato concepito per supportare le micro, piccole e medie imprese su due fronti: da un lato, rispondere all’esigenza di trasparenza e rendicontazione imposta dalla CSRD alle grandi imprese, chiamate a raccogliere informazioni di sostenibilità affidabili anche lungo la propria filiera; dall’altro, facilitare l’accesso a finanziamenti e strumenti di capitale in un contesto in cui banche e investitori necessitano di dati ESG per valutare correttamente il profilo di rischio e le opportunità di sviluppo di queste società.

Per affrontare queste sfide, European Banking Federation e SMEunited hanno avviato consultazioni con CSR Europe e altri stakeholder per identificare le metriche di sostenibilità più rilevanti e raccogliere esperienze e best practice su come le micro, piccole e medie imprese possano gestire e comunicare in modo efficace i propri impatti ESG. L’esito di questo confronto ha portato a una proposta condivisa, successivamente presentata a EFRAG: è in questo contesto che il VSME ha preso forma come framework metodologico volontario.

 

Struttura dello Standard

Lo Standard si fonda su alcuni principi, in linea con l’impostazione degli ESRS: 

  • proporzionalità: si riferisce alla possibilità di scegliere le informazioni più pertinenti alla propria attività e adattare la rendicontazione di sostenibilità in base alla complessità e alla dimensione aziendale;
  • comply-or-explain: richiede all’impresa difornire tutte le informazioni richieste dallo Standard oppure spiegare perché alcune di esse sono state omesse, indicando se non sono rilevanti, significative o disponibili;
  • doppia materialità: descrive l’impatto che le attività aziendali hanno sull’ambiente (materialità d’impatto) e l’impatto che le tematiche ambientali hanno sulle attività aziendali (materialità finanziaria);
  • “se applicabile”: rappresenta un elemento di semplificazione per le imprese in quanto alcune informazioni da rendicontare vengono richieste soltanto se pertinenti alla specifica attività o al settore in cui opera l’azienda, evitando così oneri superflui per le realtà di minori dimensioni. 

Questo approccio, tuttavia, introduce una sfida di comparabilità dei dati forniti dalle diverse imprese, poiché la variabilità delle informazioni da rendicontare attivate potrebbe rendere più complesso il confronto tra operatori appartenenti allo stesso mercato o a settori differenti.

Il cuore dello standard è rappresentato da due moduli: il Base (Basic) e il Completo (Comprehensive).

Il Modulo Base costituisce il livello minimo di rendicontazione per le microimprese e le PMI non quotate e prevede 11 informative di rendicontazione, prevalentemente strutturate con domande del tipo sì/no e corredate dal principio “se applicabile”. In altre parole, alcune informazioni da rendicontare si attivano solo se le imprese le considerano pertinenti alla specifica attività o al settore in cui opera l’azienda, evitando così oneri superflui per le piccole realtà. Tra le tematiche incluse nel Modulo Base figurano la gestione delle emissioni di gas serra, l’uso delle risorse naturali, la protezione della biodiversità, le condizioni di lavoro, la salute e la sicurezza dei dipendenti, fino a questioni di corruzione e concorrenza sleale.

Il Modulo Completo, invece, arricchisce il pacchetto informativo con 9 ulteriori informative di rendicontazione, destinate alle imprese più strutturate o a quelle che scelgono di fornire informazioni dettagliate ai propri partner commerciali e finanziari. Si passa, per esempio, da una descrizione più articolata del modello di business e delle strategie di sostenibilità, fino ad aspetti come i rischi climatici, le politiche sui diritti umani e le iniziative di transizione verde. Anche in questo modulo vige il principio “se applicabile”.

Il risultato finale è un set complessivo di 20 informative di rendicontazione, ritenute sufficientemente approfondite per le capacità di una PMI.

In parallelo a queste linee di rendicontazione, lo Standard pone grande attenzione anche ai principi di coerenza e trasparenza. Viene infatti raccomandato di integrare le informazioni fornite con quelle presenti nel bilancio d’esercizio, dando vita a un quadro d’insieme chiaro e coordinato. Quando alcuni dati non subiscono variazioni da un anno all’altro, è possibile limitarsi a riconfermarli; qualora poi si vogliano omettere informazioni considerate sensibili, lo si può fare a patto di dichiarare espressamente tale omissione.

 

Prospettive future ed ecosistema di supporto

Il VSME prosegue il suo percorso verso una maggiore semplificazione, richiesta principalmente dal segmento aziendale di riferimento e dalle forze politiche, e un allineamento progressivo con gli standard e le normative europee e internazionali. Nel quadro di questa evoluzione rientra l’eliminazione del principio di materialità, sostituito dal più snello “se applicabile”: una soluzione che consentirebbe alle imprese di concentrarsi sui soli aspetti effettivamente rilevanti per il proprio business. Questa soluzione, tuttavia, non trova piena intesa tra le parti poiché potrebbe comportare un’ampia possibilità di interpretazione a carico di piccole imprese, da una parte, e una potenziale disomogeneità di dati per i collettori di informazioni, dall’altra. EFRAG si propone di collaborare attivamente con la Commissione europea, l’ISO e altri organismi, con l’obiettivo di mantenere un dialogo continuo e garantire la coerenza con le principali iniziative in materia di sostenibilità.

Per rafforzare le caratteristiche del VSME, EFRAG ha dato il via a quello che ha definito un ecosistema di supporto, finalizzato a promuovere lo Standard e a coordinarne l’adozione sul mercato. Questa iniziativa sarà composta da cinque elementi principali:

  1. un forum di stakeholder dedicato allo scambio di informazioni e alla promozione delle iniziative collegate al VSME, per favorire il supporto e l’accettazione da parte del mercato;
  2. la mappatura delle iniziative VSME-based, inclusi i progetti nazionali di rendicontazione di sostenibilità per le PMI, per identificare le opportunità offerte dallo Standard rispetto al panorama esistente;
  3. eventi di divulgazione e sessioni di formazione, organizzati su base periodica, per favorire una conoscenza più ampia e approfondita del modello;
  4. sondaggi online, soprattutto nel primo anno di implementazione, per testare e misurare il livello di accettazione del VSME, con il sostegno di autorità e istituti di riferimento (standard-setter) nazionali;
  5. guide di supporto, basate sulle esigenze emerse durante la consultazione pubblica e corredate di materiale didattico e comunicativo, pensato specificamente per offrire alle PMI strumenti operativi atti ad affrontare la rendicontazione di sostenibilità in maniera semplice e praticabile.