CIFA: dal calcestruzzo all’impegno ESG

Year: 2025

CIFA ha rilasciato il suo primo report di sostenibilità nel 2024. Il report copre tre macroaree di impatto – mindset green e circolare, empowerment delle persone e approccio ecosistemico –, toccando temi come l’economia circolare, la riduzione di emissioni GHG, la salute e formazione per i dipendenti, la gestione della diversità e l’inclusione, il supporto alla comunità locale e la catena di fornitura sostenibile. 

Delle prime cento aziende non quotate della Città metropolitana di Milano che operano nel settore della fabbricazione di macchine di impiego generale, cinque hanno pubblicato volontariamente un report di sostenibilità, mentre una fa riferimento al bilancio del gruppo di appartenenza. CIFA ha rilasciato il suo primo report di sostenibilità nel 2024. Il report copre tre macroaree di impatto – mindset green e circolare, empowerment delle persone e approccio ecosistemico –, toccando temi come l’economia circolare, la riduzione di emissioni GHG, la salute e formazione per i dipendenti, la gestione della diversità e l’inclusione, il supporto alla comunità locale e la catena di fornitura sostenibile. 

 

Storia dell’azienda

Nel 1928 l’ingegnere milanese Carlo Ausenda fonda la Compagnia Italiana Forme Acciaio (CIFA), in un’Italia in piena modernizzazione. Grazie a un brevetto acquisito dalla statunitense Blaw Knox, introduce le casseforme in acciaio riutilizzabili, trasformando la costruzione di grandi opere come dighe e gallerie.

Negli anni Cinquanta CIFA compie un salto significativo: nel 1956 realizza i primi impianti di betonaggio, nel 1958 lancia la sua prima autobetoniera su telai Alfa Romeo e, alla fine del decennio, avvia la produzione delle prime pompe autocarrate.

Nel 1974 l’innovazione italiana raggiunge un nuovo primato: nasce la prima betonpompa al mondo, capace di unire miscelazione e pompaggio direttamente in cantiere. Negli anni Ottanta l’azienda sviluppa anche unità per il pompaggio di calcestruzzo proiettato, impiegate in ambiti specialistici come le gallerie.

Con il nuovo millennio arrivano importanti trasformazioni societarie: nel 2006 il fondo italiano Magenta entra nella compagine sociale con l’obiettivo di strutturare l’organizzazione e pianificare l’espansione internazionale; due anni dopo, nel 2008, CIFA viene acquisita dal gruppo cinese Zoomlion, rafforzandosi su scala globale e finanziando ulteriori innovazioni. 

Nel 2023CIFA celebra i suoi 95 anni di storia Made in Italy, rilanciando la propria immagine con eventi e opere d’arte: un omaggio alla sua evoluzione tecnologica e al futuro sostenibile della costruzione.

 

Numeri

  • Fondazione: 1928
  • Forma giuridica: Società per Azioni
  • Numero di dipendenti: 774 (2024)
  • Ricavi delle vendite: 195,6 milioni di euro (2024)
  • EBITDA: 19 milioni di euro (2024)

 

Sfida 

CIFA opera oggi in un settore, quello delle macchine per il calcestruzzo, sempre più chiamato a rivedere i propri modelli produttivi alla luce delle sfide della sostenibilità. Il contesto globale e le ambizioni europee di neutralità climatica, unite alla crescente domanda di infrastrutture sostenibili e alla trasformazione digitale, impongono un cambiamento profondo che coinvolge prodotto, processo e cultura d’impresa.

La sfida principale per CIFA consiste nell’integrare i principi di sostenibilità e circolarità nel cuore della strategia industriale, orientando progettazione, produzione e distribuzione verso soluzioni efficienti, durevoli, sicure e a basso impatto ambientale. La sostenibilità non è intesa come mero adempimento normativo, ma come driver strategico di innovazione: lo dimostrano i progetti su materiali leggeri, le linee di prodotto elettriche e le collaborazioni con università per lo sviluppo di calcestruzzi a minor impatto.

Un aspetto centrale è anche la responsabilità sociale e industriale verso tutti gli stakeholder: lavoratori, clienti, fornitori, comunità locali. Sicurezza, formazione, diversità e pari opportunità rappresentano un tassello fondamentale, insieme a una governance interna sempre più improntata a trasparenza e integrità, come sancito dal Codice Etico.

CIFA è dunque chiamata a un ripensamento sistemico del proprio ruolo nel settore delle costruzioni, per agire attivamente nella transizione ecologica e digitale dell’edilizia e promuovere un approccio sostenibile, integrato e misurabile.

 

Report di sostenibilità

L’impegno di CIFA è documentato nelle 216 pagine del Report di Sostenibilità, redatto secondo gli standard GRI 2021, con l’opzione semplificata “in reference to”. Nel documento non vi è menzione esplicita agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). 

L’azienda individua 13 gruppi di stakeholder, articolati in sottogruppi, e ne valuta importanza e influenza su una scala da 1 a 5. I gruppi considerati sono: clienti, dipendenti, fornitori, concorrenti, azionisti, enti finanziatori, di regolamentazione e di certificazione, organi interni, Stato, sindacati, associazioni di categoria e comunità locale. Nonostante il meticoloso sforzo di mappatura e prioritizzazione, il report non chiarisce come gli stakeholder siano stati ingaggiati.

Nel bilancio CIFA adotta una doppia materialità, assegnando a ciascun tema materiale un punteggio di rilevanza interna ed esterna. I 10 temi materiali, individuati attraverso un’analisi condotta da advisor esterni e con il coinvolgimento diretto del personale CIFA, sono riportati di seguito in ordine di rilevanza media: 

 

TEMATICA MATERIALE
1Salute e sicurezza
2Consumi energetici
3Emissioni GHG
4Percorsi di crescita dei lavoratori
5Innovazione e ciclo di vita del prodotto
6Benessere dei lavoratori
7Supportare la transizione del settore
8Filiera etica e sostenibile 
9Produzione e gestione dei rifiuti
10Supporto alla comunità locale

 

Nel percorso verso una maggiore sostenibilità ambientale, CIFA ha adottato indicatori concreti per misurare la riduzione dell’impatto dei processi e dei prodotti. Un risultato particolarmente significativo riguarda l’energia elettrica utilizzata, che nel 2023 proviene al 100% da fonti rinnovabili, confermando l’impegno nella riduzione delle emissioni. Anche la gestione dei rifiuti mostra un dato significativo: il 97% è stato avviato a recupero, in linea con i principi dell’economia circolare. Sul fronte dei prodotti, la gamma Energya (veicoli elettrici o ibridi per il trasporto e la posa del calcestruzzo) rappresenta un KPI innovativo: ogni mezzo della gamma consente una riduzione sensibile delle emissioni di CO₂ rispetto ai mezzi tradizionali, migliorando al contempo qualità dell’aria e impatto acustico nei cantieri urbani. CIFA ha inoltre attivato percorsi di eco-design, con l’obiettivo di progettare macchine sempre più leggere, modulari e riciclabili.

Sul piano sociale, CIFA ha messo al centro le persone, con attenzione a benessere, sicurezza sul lavoro e formazione continua. Nel 2023 sono state erogate 6.300 ore di formazione, su temi sia tecnici sia trasversali (soft skills, sostenibilità, digitalizzazione), a conferma di un investimento costante nel capitale umano. Il tasso di infortuni è diminuito rispetto agli anni precedenti, grazie a una strategia basata su prevenzione, audit interni, campagne informative e momenti di ascolto. A ciò si aggiungono il Comitato per la Sicurezza e programmi dedicati a salute mentale e work-life balance, che contribuiscono a creare un ambiente di lavoro sicuro, equo e inclusivo.

CIFA ha inoltre promosso la diversità di genere, nonostante il settore resti a prevalenza maschile. Pur rappresentando ancora una minoranza, le donne sono in crescita nei ruoli tecnici e manageriali, sostenute da politiche attive di inclusione. 

Nel campo della governance, l’azienda ha puntato su trasparenza, integrità e responsabilità. Tra i KPI spiccano l’adozione del Modello 231 e la presenza di un Organismo di Vigilanza indipendente, che monitora l’applicazione del Codice Etico e garantisce l’allineamento ai principi di legalità e correttezza nei rapporti con clienti, fornitori e stakeholder.

La formazione interna in tema di etica e compliance ha coinvolto una parte rilevante del personale, mentre l’attivazione di canali di whistleblowing ha rafforzato la capacità di prevenire e affrontare comportamenti scorretti. Inoltre, CIFA ha implementato un sistema strutturato di rendicontazione ESG, integrando gli indicatori di sostenibilità nella propria strategia industriale e nella comunicazione verso l’esterno.

In sintesi, i KPI di CIFA non si limitano a fotografare lo stato attuale, ma raccontano un’organizzazione che misura, migliora e condivide il proprio percorso verso la sostenibilità. Dall’energia verde alla sicurezza nei cantieri, dall’innovazione elettrica alla cultura etica, CIFA si posiziona come un attore industriale moderno e consapevole.