ABN AMRO: misurare il valore oltre la performance finanziaria
Scenario
ABN AMRO è una delle principali istituzioni finanziarie dei Paesi Bassi, con sede ad Amsterdam, e svolge un ruolo rilevante nel sistema economico nazionale ed europeo. La banca offre un’ampia gamma di servizi bancari e finanziari a clienti privati, imprese e investitori istituzionali.
Fondata nel 1824, ABN AMRO ha consolidato nel tempo una posizione di leadership nel mercato olandese. Il suo scopo dichiarato, “Banking for better, for generations to come”, riflette l’impegno verso la creazione di valore sostenibile nel lungo termine.
Nel 2024, la banca ha registrato un utile netto di 2,4 miliardi di euro e un ritorno sul capitale proprio pari al 10,1%, confermando la solidità del proprio modello operativo in un contesto macroeconomico complesso. La struttura azionaria vede la partecipazione di due fondazioni: STAK AAB e NLFI, quest’ultima in progressiva riduzione della propria quota, passata dal 40,5% al 38,5%, con l’obiettivo di scendere ulteriormente al 30% attraverso un piano di dismissione programmato.
Numeri
- Fondazione: 1824
- Forma giuridica: Società per Azioni
- Numero di dipendenti: circa 22.000
- Utile netto: 2,4 miliardi di euro (2024)
- Composizione azionaria: 38,5% NLFI (Netherlands Finance Investments), quota residua detenuta da STAK AAB e investitori istituzionali e retail (2024)
Sfida
Per ABN AMRO, la rendicontazione d’impatto rappresenta un’evoluzione del proprio modello di sostenibilità, finalizzato a migliorare la comprensione degli effetti generati dalle attività bancarie sull’economia, sulla società e sull’ambiente. L’elaborazione dell’Impact Report richiede una strutturazione metodologica complessa, che integri informazioni di natura finanziaria e non finanziaria e coinvolga diverse funzioni aziendali.
Una delle principali sfide operative consiste nell’integrare la misurazione degli impatti nei processi decisionali. Tale integrazione richiede il coordinamento di competenze provenienti da diverse aree e un continuo aggiornamento dei modelli di misurazione, in linea con le evoluzioni metodologiche e normative internazionali.
Un ulteriore elemento di complessità è rappresentato dalla monetizzazione degli impatti, che implica la traduzione di effetti sociali e ambientali in valori economici. Tale operazione richiede la disponibilità di dati affidabili e una costante revisione delle ipotesi di calcolo.
ABN AMRO deve inoltre affrontare la difficoltà di attribuire correttamente gli impatti lungo la catena del valore, distinguendo tra quelli generati direttamente dalla banca e quelli derivanti dalle attività dei clienti o dei partner.
Report d’impatto
Il caso di ABN AMRO rappresenta uno degli esempi più strutturati di rendicontazione d’impatto nel settore bancario europeo. Dal 2018 la banca pubblica annualmente l’Impact Report, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo con gli stakeholder, identificare nuove opportunità e supportare decisioni d’investimento più consapevoli.
Il report si basa sull’Impact-Weighted Accounts Framework (IWAF), una metodologia che consente di attribuire un valore monetario agli impatti sociali, ambientali ed economici generati dalla banca. Pur condividendo con gli standard europei ESRS l’attenzione agli impatti positivi e negativi e l’approccio alla doppia materialità, il modello di ABN AMRO si distingue per l’organizzazione dei temi di sostenibilità in sei capitali e per l’esclusione della governance come dimensione autonoma di impatto.
L’Impact Report 2023, articolato in 51 pagine, mantiene la struttura introdotta nelle edizioni precedenti. Dopo una sezione introduttiva sui risultati dell’anno, il documento presenta l’analisi degli impatti in tre ambiti principali – mercato immobiliare e mutui, biodiversità e finanziamenti aziendali per settore – seguita dai capitoli dedicati all’Impact Thinking, all’Impact Statement e alla metodologia di monetizzazione.
L’Impact Statement è a sua volta articolato in cinque aree: Integrated Profit & Loss Statement; Stakeholder Value Creation Statement; Investor Value Creation Statement; External Costs Statement; Contribution to the UN Sustainable Development Goals. Per ciascuna di queste sezioni, viene fornita una stima monetaria degli impatti generati dalle attività della banca, suddivisi per gruppo di stakeholder e per tipologia di capitale.
L’Integrated Profit & Loss Statement (IP&L) costituisce il cuore dell’Impact Report di ABN AMRO, offrendo una panoramica complessiva degli impatti generati dalle attività della banca. Questo strumento rappresenta un’evoluzione del tradizionale conto economico, poiché include il valore non finanziario creato per tutti gli stakeholder. Attraverso l’IP&L vengono quantificati gli impatti chiave delle attività e tradotti in valori monetari espressi in euro. Ciò consente non solo di misurare gli impatti diretti della banca, ma anche quelli indiretti, come i posti di lavoro generati dai clienti grazie ai finanziamenti ricevuti.
Complessivamente, il report identifica 57 voci di impatto, che spaziano da effetti positivi, come i benefici derivanti dalla proprietà della casa o dalle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, a impatti negativi legati, per esempio, alla criminalità informatica e all’utilizzo di risorse naturali. Le voci sono organizzate secondo sei categorie di capitale – finanziario, manifatturiero, intellettuale, umano, sociale e naturale – e analizzate rispetto a quattro gruppi di stakeholder – clienti, dipendenti, investitori e società. Ogni riga del prospetto è accompagnata da indicatori visivi (trattini verdi per gli impatti positivi, rossi per quelli negativi) che rappresentano l’ammontare stimato dell’impatto in termini monetari.
Un dato particolarmente rilevante è la prevalenza di impatti negativi sul capitale naturale, con perdite significative per la collettività, in particolare legate a cambiamento climatico e inquinamento atmosferico. Al contrario, i capitali finanziario e manifatturiero registrano gli impatti più positivi, in linea con la funzione economica dell’istituto bancario. Gli effetti sui capitali umano, sociale e intellettuale risultano invece eterogenei, riflettendo la complessità e la varietà delle interazioni tra banca e stakeholder.
Figura 1 Impatti per stakeholder e capitale
Fonte: Impact Report 2023 (pp. 28-29)
Lo Stakeholder Value Creation Statement fornisce una rappresentazione sintetica del valore netto generato, suddiviso per tipologia di capitale e per gruppo di stakeholder. Il prospetto distingue tra input, ossia le risorse fornite alla banca da ciascun gruppo di stakeholder, e output, che rappresentano il valore creato o perso come risultato delle attività della banca. Questa struttura consente di comprendere in modo più dettagliato come le interazioni tra la banca e i suoi stakeholder si traducano in impatti economici, sociali e ambientali, favorendo una valutazione trasparente e multidimensionale della creazione di valore nel lungo periodo.
Figura 2 Valore netto generato per tipologia di capitale e stakeholder
Fonte: Impact Report 2023 (p. 30)
L’Investor Value Creation Statement evidenzia il valore generato per gli investitori, analizzato sia in funzione dei diversi capitali, sia rispetto agli input (risorse fornite dagli investitori) e agli output (valore generato o distrutto). I risultati mostrano un impatto particolarmente rilevante per gli azionisti, più che per gli obbligazionisti, riflettendo il legame diretto tra performance aziendale e ritorno per i proprietari del capitale di rischio. Nel complesso, lo statement segnala una creazione netta di valore positiva, suggerendo che, nonostante alcune esternalità negative in altre aree, il contributo agli investitori risulti favorevole.
Figura 3 Valore generato per gli investitori in funzione di capitali e input/output
Fonte: Impact Report 2023 (p. 31)
L’External Costs Statement quantifica i costi esterni generati dalle attività della banca per ciascuna categoria di stakeholder. Il prospetto riporta quindi le aree in cui l’organizzazione può migliorare la sostenibilità delle proprie operazioni, offrendo una base di analisi per l’individuazione delle priorità di intervento.
Figura 4 Costi esterni per tipologia di capitale e stakeholder
Fonte: Impact Report 2023 (p. 32)
ABN AMRO contribuisce al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs) attraverso le proprie attività bancarie, creditizie e di investimento. Sebbene la banca supporti tutti i 17 obiettivi, riconosce di avere un impatto particolarmente rilevante su tre di essi: SDG 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica), SDG 12 (Consumo e produzione responsabili) e SDG 13 (Lotta contro il cambiamento climatico).
In particolare, per gli SDG 12 e 13 la banca si impegna a ridurre gli impatti negativi, collaborando con i clienti per promuovere un uso più responsabile delle risorse naturali e contenere le emissioni associate al cambiamento climatico. Tuttavia, secondo la valutazione del 2023, il contributo a questi tre obiettivi prioritari è rimasto invariato rispetto all’anno precedente, indicando progressi limitati in tali ambiti.
Figura 5 Contributo al raggiungimento degli SDGs
Fonte: Impact Report 2023 (p. 33)
L’esperienza di ABN AMRO nel campo della rendicontazione d’impatto evidenzia i progressi e le sfide legate alla monetizzazione e all’attribuzione degli impatti, processi che, pur offrendo uno strumento potente per rendere tangibili fenomeni complessi, comportano inevitabili semplificazioni e margini di incertezza. A queste criticità si aggiunge un limite metodologico: la scelta di esprimere i risultati attraverso intervalli di ampiezza variabile, anziché valori puntuali, seppur utile per rappresentare l’incertezza e l’eterogeneità delle misurazioni, rende complessa la lettura aggregata del valore generato.
Nonostante questi limiti, l’esempio di ABN AMRO dimostra come le aziende possano affrontare in modo limpido e strutturato la propria responsabilità nell’ambito dello sviluppo sostenibile. Tra i punti di forza del modello, spicca la scelta di includere anche gli impatti negativi, un elemento spesso trascurato da molte imprese. Questa trasparenza rafforza la credibilità del report e contribuisce a stimolare un cambiamento reale. Tradurre in valori economici gli effetti sociali e ambientali delle attività consente non solo di comunicare meglio con gli stakeholder, ma anche di integrare questi aspetti nei processi decisionali interni, contribuendo a orientare strategia e governance verso obiettivi di sostenibilità di lungo periodo.