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Misurazione e utilizzo degli indicatori ESG

L’indagine mira a esaminare l’importanza degli indicatori ESG (ambientali, sociali e di governance) nelle strategie aziendali italiane. Data la crescente attenzione verso i temi della sostenibilità, la trasparenza e la rendicontazione di questi indicatori sono fondamentali per guadagnare la fiducia degli stakeholder e allinearsi con le normative europee. La Direttiva 2022/2464, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), richiede alle aziende di integrare informazioni ESG dettagliate nei loro report, ampliando il campo di applicazione e introducendo nuove sfide per la raccolta di dati. L’indagine, che ha coinvolto 135 aziende italiane, rivela che solo il 3,7% non ha ancora avviato il processo di misurazione degli indicatori ESG. I risultati mostrano una prevalenza dell’uso degli indicatori per comunicazioni esterne, mentre resta limitato l’uso interno. Ciò riflette una risposta alle richieste di investitori e altri stakeholder, ma evidenzia anche una lentezza nel cambiamento interno all’organizzazione.

 

Indagine

La ricerca è stata condotta al fine di meglio comprendere come le aziende italiane misurano e utilizzano gli indicatori ESG. In un contesto di crescente attenzione verso la sostenibilità e la necessità di trasparenza, i fattori ESG sono diventati fondamentali nelle strategie aziendali. La valutazione di questi indicatori fornisce infatti una visione completa dell’impatto sociale e ambientale delle aziende, che è divenuta essenziale per guidare le valutazioni di investitori e altri stakeholder.

Nel contesto della crescente regolamentazione europea, il 16 dicembre 2022 è stata pubblicata la Direttiva 2022/2464 (CSRD) sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Questa direttiva introduce un nuovo quadro normativo che rende obbligatoria la rendicontazione di sostenibilità per le aziende. La CSRD richiede alle aziende di fornire informazioni dettagliate su modello di business, strategia, obiettivi ESG e progressi, con dati su impatti significativi, rischi e opportunità lungo l’intera catena del valore. Il processo di implementazione è suddiviso in tre stadi: dal 1° gennaio 2024, le grandi aziende quotate con oltre 500 dipendenti devono conformarsi entro il 2025; dal 1° gennaio 2025, l’obbligo si estende alle grandi imprese non precedentemente soggette alla direttiva sulla rendicontazione non finanziaria, con più di 250 dipendenti e/o 50 milioni di euro di fatturato, con scadenza nel 2026; dal 1° gennaio 2026, tutte le PMI quotate sono chiamate a adeguarsi entro il 2028. 

L’indagine ha coinvolto rappresentanti della funzione Finance di 135 aziende ed è stata somministrata a ottobre 2023. Le persone intervistate ricoprivano diversi ruoli in azienda, tra cui Chief Financial Officer (43%), Group Controller (12%), Business Controller (11%), Finance Manager (10%) e Financial Controller (5%). Le aziende partecipanti coprivano una gamma di settori e dimensioni, con una struttura proprietaria variabile (proprietà familiare 59%, società quotate in borsa 15%, Private Equity 11%, proprietà statale 5%, altre forme 10%) e un fatturato distribuito su un ampio range (Figura 1). 

 

Figura 1 – Fatturato delle aziende campione

Fatturato delle aziende campione

Risultati

I risultati evidenziano che il 3,7% del campione non ha avviato la misurazione degli indicatori ESG, mentre il restante 96,3% ha iniziato il processo con una copertura media di 4,7 misure su 6 aree principali. Di queste, il 56,92% misura gli indicatori ESG al massimo nello scope 1 per le misure ambientali, indicando una scarsa estensione delle misurazioni agli scope 2 e 3. Le più propense a estendersi a contesti più ampi sono le misurazioni delle emissioni di gas serra, probabilmente in risposta alle normative dell’Unione europea in merito.

L’utilizzo degli indicatori ESG è stato analizzato in vari contesti (Tabella 1).

 

Tabella 1 – Utilizzo degli indicatori ESG

 

Sostanziale non utilizzo

Utilizzo regolare

Comunicazione di informazioni a parti esterne

57,8%

42,2%

Identificazione di problemi e opportunità di miglioramento

62,2%

37,8%

Valutazione di grandi investimenti

63,7%

36,3%

Pianificazione strategica e analisi di scenari

66,7%

33,3%

Valutazione delle prestazioni manageriali

66,7%

33,3%

 

I dati indicano che gli indicatori ESG sono utilizzati con prevalenza nella comunicazione esterna, rispetto agli usi interni, come la pianificazione strategica e la valutazione delle prestazioni manageriali. Se da un lato questo risulta coerente con la crescente richiesta di informazioni ESG da parte degli stakeholder, dall’altro suggerisce una mancanza di visione integrata e la presenza di ostacoli di natura organizzativa e culturale che rendono il cambiamento interno all’organizzazione lento e difficoltoso.

 

Questioni aperte

Nonostante l’adozione degli indicatori ESG sia in crescita, l’uso di questi dati all’interno delle organizzazioni rimane limitato. Per integrare efficacemente gli indicatori ESG nelle strategie di gestione e valutazione della performance, le aziende devono affrontare ostacoli organizzativi e culturali. A questo scopo, è essenziale promuovere una visione integrata della sostenibilità che coinvolga tutti i livelli aziendali.

Per il futuro, è fondamentale:

  • approfondire la comprensione delle barriere interne all’utilizzo degli indicatori ESG e sviluppare strategie per superarle;
  • incentivare la formazione e la sensibilizzazione sui temi ESG a tutti i livelli aziendali;
  • promuovere l’allineamento strategico delle pratiche aziendali agli obiettivi di sostenibilità;
  • sviluppare strumenti e metodologie per una raccolta dati più efficiente sugli impatti, sui rischi e sulle opportunità lungo l’intera catena del valore;
  • monitorare continuamente l’evoluzione delle normative e adattarsi tempestivamente per mantenere la conformità agli obblighi di rendicontazione di sostenibilità.

In conclusione, la misurazione e l’utilizzo degli indicatori ESG rappresentano un’opportunità significativa per le aziende di migliorare la trasparenza, la sostenibilità e la competitività. Occorre affrontare le sfide organizzative e culturali interne alle imprese per realizzare pienamente il potenziale degli indicatori ESG nella creazione di valore a lungo termine.