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La credibilità della rendicontazione di sostenibilità nelle imprese familiari

Year: 2025
Author(s): Josh Wei-Jun Hsueh

Negli ultimi anni, la rendicontazione di sostenibilità è diventata una pratica sempre più diffusa tra le aziende, specialmente come forma volontaria di comunicazione verso gli stakeholder. Tuttavia, la sua efficacia dipende in gran parte dalla percezione di credibilità da parte dei destinatari dell’informazione.

Josh Wei-Jun Hsueh

Governance Structure and the Credibility Gap: 
Experimental Evidence on Family Businesses’ Sustainability Reporting

Journal of Business Ethics (2018) 153:547–568

https://doi.org/10.1007/s10551-016-3409-y

 

Premessa

Negli ultimi anni, la rendicontazione di sostenibilità è diventata una pratica sempre più diffusa tra le aziende, specialmente come forma volontaria di comunicazione verso gli stakeholder. Tuttavia, la sua efficacia dipende in gran parte dalla percezione di credibilità da parte dei destinatari dell’informazione. Questo studio si propone di indagare se e come la struttura di governance influenzi la credibilità percepita dei report di sostenibilità, concentrandosi in particolare sulle imprese familiari. L’ipotesi centrale è che queste aziende, a causa della commistione tra proprietà e gestione, siano percepite come meno credibili rispetto alle imprese non familiari, generando il cosiddetto “credibility gap”.

 

Risultati

Attraverso due analisi sperimentali condotte rispettivamente su membri di ONG europee e su un campione rappresentativo del pubblico nordamericano, è emerso che i report di sostenibilità delle imprese familiari sono percepiti come meno credibili rispetto a quelli delle imprese non familiari, anche quando entrambe dimostrano pari competenza nella rendicontazione. Questo divario di credibilità è attribuibile a dubbi sulla buona fede e sulla trasparenza delle imprese familiari, percepite come più propense a tutelare gli interessi interni della famiglia a discapito di quelli degli stakeholder esterni.

Tuttavia, lo studio evidenzia anche come l’adozione di servizi di assurance esterni – ossia la verifica indipendente dei contenuti del report – possa ridurre significativamente questo gap. Il solo fatto di ricorrere a una terza parte, infatti, è spesso sufficiente a migliorare la percezione degli stakeholder, soprattutto nelle imprese familiari. In particolare, una verifica di livello “ragionevole” (basata su procedure più approfondite) migliora significativamente la credibilità percepita, molto più di una “limitata”. 

 

Implicazioni

Le implicazioni di questo studio sono rilevanti su più fronti. Primo, evidenzia come la governance familiare, pur offrendo vantaggi in termini di coesione interna e visione di lungo periodo, possa costituire un limite nella comunicazione esterna, soprattutto in ambiti sensibili come la sostenibilità. Le imprese familiari, infatti, devono essere consapevoli del sospetto con cui gli stakeholder possono leggere i loro report, indipendentemente dalla qualità oggettiva delle informazioni fornite.

Secondo, lo studio suggerisce che l’adozione di pratiche di assurance esterna non va vista solo come una formalità, ma come uno strumento strategico per accrescere la fiducia e migliorare la reputazione aziendale. In particolare, l’impiego di forme di assurance più approfondite (come quelle “ragionevoli”) appare particolarmente utile per le imprese familiari, poiché rafforza la percezione di trasparenza e impegno etico.

Infine, questa ricerca contribuisce al dibattito accademico e manageriale sulla rendicontazione di sostenibilità, spostando il focus dalla sola qualità del contenuto alla percezione del destinatario. In un’epoca in cui la reputazione aziendale è tanto importante quanto la performance finanziaria, comprendere e gestire il “credibility gap” diventa essenziale per qualsiasi organizzazione che voglia affermarsi come attore responsabile nel proprio settore.