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Integrare sostenibilità e contabilità: il ruolo del carbon accounting

Year: 2025

L’aumento della disclosure delle emissioni di gas serra (GHG) rappresenta oggi una sfida crescente per le imprese, non solo per rispondere alla pressione normativa e reputazionale, ma anche per costruire sistemi di governance sostenibili. In questo contesto, il carbon accounting assume un ruolo centrale come strumento tecnico capace di trasformare la trasparenza in accountability operativa. 

Introduzione

L’aumento della disclosure delle emissioni di gas serra (GHG) rappresenta oggi una sfida crescente per le imprese, non solo per rispondere alla pressione normativa e reputazionale, ma anche per costruire sistemi di governance sostenibili. In questo contesto, il carbon accounting assume un ruolo centrale come strumento tecnico capace di trasformare la trasparenza in accountability operativa. 

Per carbon accounting si intende il processo con cui un’organizzazione misura, registra e comunica le proprie emissioni di gas a effetto serra (Scope 1, 2 e 3) lungo l’intera catena del valore, traducendo così l’urgenza climatica in strategia operativa e offrendo la granularità necessaria per:

  1. mappare i driver emissivi lungo la catena del valore e quantificarne l’incidenza economica;

  2. fissare target di decarbonizzazione e monitorarne l’avanzamento;

  3. fornire dati verificabili a investitori, autorità di vigilanza e mercati finanziari, abilitando l’accesso a strumenti di finanza sostenibile (come green bond e sustainability‑linked loan).

I dati così ottenuti possono integrare il tradizionale bilancio di sostenibilità. Infatti, mentre quest’ultimo, orientato alla disclosure esterna, raramente fornisce una misurazione puntuale e disaggregata delle emissioni lungo la filiera, il carbon accounting consente di attribuirle a singoli fornitori, attività o prodotti, supportando scelte strategiche come la selezione di partner low-carbon, la riduzione dell’impronta logistica o l’ottimizzazione dei materiali. 

 

Vantaggi 

Grazie al suo ruolo di ponte tra contabilità gestionale e rendicontazione esterna, il carbon accounting rappresenta una leva strategica capace di generare benefici finanziari e organizzativi. In primo luogo, supporta le scelte manageriali fornendo dati quantitativi e qualitativi che permettono di monitorare le emissioni e valutare in modo sistematico le performance ambientali. Integrati nei sistemi gestionali, questi dati orientano gli investimenti verso tecnologie low-carbon, rafforzano la legittimazione presso stakeholder e regolatori e contribuiscono a configurare asset e governance in linea con le politiche climatiche. 

Un secondo vantaggio riguarda i risultati economici. Studi empirici mostrano che una gestione più efficace e trasparente delle emissioni è associata a migliori performance finanziarie. Infatti, le imprese ad alta intensità di carbonio che adottano pratiche di disclosure e misure di mitigazione ottengono rendimenti superiori rispetto a quelle prive di strategie climatiche. Decisivo, in questo senso, è legare gli obiettivi ambientali agli incentivi del top management, trasformando gli impegni in risultati concreti. 

Infine, il mercato riconosce valore alla trasparenza. Le aziende che divulgano volontariamente i dati sulle emissioni presentano una capitalizzazione mediamente più alta, mentre livelli elevati di CO₂ sono associati a una riduzione del valore di mercato.

 

Carbon accounting: dal GHG Protocol all’E-Liability

Alla luce dei benefici evidenziati, integrare il carbon accounting nei processi decisionali risulta fondamentale. Per riuscirci, servono però regole condivise che permettano di misurare con precisione le emissioni. A questo scopo, lo standard internazionale GHG Protocol offre alle imprese un quadro metodologico articolato in tre fasi principali. 

La prima riguarda la definizione del perimetro di rendicontazione, ossia l’individuazione delle entità e degli asset da includere, secondo criteri ispirati al consolidamento finanziario. La seconda consiste nell’identificazione dei confini operativi attraverso i cosiddetti Scope: lo Scope 1, che comprende le emissioni dirette generate dall’azienda; lo Scope 2, che copre le emissioni indirette derivanti dall’energia acquistata; e lo Scope 3, che include tutte le altre emissioni lungo la filiera. Infine, la terza fase riguarda il calcolo delle emissioni, ottenuto tramite la conversione dei dati di consumo (come carburante, energia o materiali acquistati) in tonnellate di CO₂ equivalente grazie a fattori di emissione provenienti da database riconosciuti a livello internazionale. 

Una delle principali sfide di questo approccio è la complessità delle filiere globali, che rende difficile garantire trasparenza e continuità dei dati. In tale contesto si inserisce CarbonBlock, piattaforma blockchain sviluppata da CircularTree, progettata per raccogliere e validare informazioni lungo tutta la supply chain, assicurando al tempo stesso tracciabilità e riservatezza. 

Un ulteriore passo consiste nell’integrare la sostenibilità direttamente nella contabilità aziendale, trattando l’impatto ambientale come parte integrante della “partita doppia”. È l’obiettivo del metodo E-Liability, che si ispira alla logica contabile tradizionale e considera le emissioni come vere e proprie passività ambientali, da registrare e trasferire lungo la catena del valore. Al centro del sistema vi è l’E-ledger, un registro parallelo al bilancio finanziario, in cui le emissioni vengono contabilizzate e allocate in tempo reale. Questo approccio consente di evitare i doppi conteggi tipici dello Scope 3, rendendo la gestione dell’impronta carbonica più precisa e affidabile. 

 

Sfide future

Alla luce di quanto sopra, il carbon accounting si conferma uno strumento strategico in grado di generare benefici significativi per le imprese. Restano però da affrontare sfide importanti. La disponibilità di dati primari affidabili lungo la supply chain è ancora limitata, soprattutto per le PMI, e richiede investimenti consistenti in formazione e digitalizzazione. Inoltre, la frammentazione degli standard metodologici e la scarsa interoperabilità tra sistemi rappresentano ostacoli concreti a una diffusione ampia e coerente di queste pratiche. 

Guardando al futuro, il vero potenziale di strumenti come il carbon accounting e l’E-liability risiede nella loro capacità di far convergere la contabilità ambientale con quella economico-finanziaria, rendendo la sostenibilità parte integrante della gestione strategica d’impresa.