I requisiti di qualità per il report di sostenibilità
La sostenibilità è un tema di crescente rilevanza nel panorama economico e sociale globale. Le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione e settore, si trovano ad affrontare pressioni crescenti da parte di consumatori, governi, investitori e organizzazioni non governative affinché adottino pratiche sostenibili e trasparenti.
Introduzione
La sostenibilità è un tema di crescente rilevanza nel panorama economico e sociale globale. Le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione e settore, si trovano ad affrontare pressioni crescenti da parte di consumatori, governi, investitori e organizzazioni non governative affinché adottino pratiche sostenibili e trasparenti. In questo contesto, il report di sostenibilità è diventato uno strumento fondamentale per dimostrare l’impegno di un’azienda verso lo sviluppo sostenibile, permettendo di comunicare il proprio impatto ambientale, sociale ed economico, oltre a delineare strategie per la gestione responsabile delle risorse.
I report di sostenibilità rappresentano una forma di accountability che va oltre la rendicontazione finanziaria tradizionale. Consentono alle organizzazioni di dimostrare come gestiscono i rischi legati all’ambiente, al sociale e alla governance (ESG), fornendo al contempo una visione olistica delle loro performance. La crescente domanda di trasparenza non riguarda solo il settore privato, ma anche le istituzioni pubbliche e le organizzazioni non profit, che sempre più spesso vengono invitate a dimostrare il loro impatto positivo sulla società.
Negli ultimi anni, anche nel contesto italiano, la sensibilità verso i temi ESG è aumentata notevolmente. Le aziende italiane, sia grandi multinazionali sia piccole e medie imprese (PMI), stanno adottando pratiche sempre più responsabili, spinte dalla pressione normativa, dall’attenzione crescente degli investitori e dalle richieste dei consumatori.
In Italia, la Direttiva Europea 2014/95/UE, recepita con il decreto legislativo n. 254/2016, ha introdotto l’obbligo per le grandi imprese di interesse pubblico di redigere una dichiarazione non finanziaria (DNF). Questo obbligo ha accelerato la diffusione della rendicontazione ESG, ma sempre più aziende, anche quelle non obbligate, stanno volontariamente adottando questo approccio, riconoscendo il valore reputazionale e competitivo di un impegno dichiarato e misurato sulla sostenibilità.
La preparazione di un report di sostenibilità richiede un approccio strategico e strutturato, che garantisca la coerenza dei dati, la chiarezza della comunicazione e la capacità di rispondere alle aspettative di una pluralità di stakeholder. In questo white paper esploreremo i principi e gli standard riportati nella letteratura sul tema e identificheremo gli elementi essenziali che caratterizzano un report di sostenibilità di qualità.
Che cosa dice la letteratura
La letteratura sulla sostenibilità e la rendicontazione ESG hanno ampiamente discusso gli approcci e le migliori pratiche per la redazione di report di sostenibilità. Secondo i principali studi, un report di sostenibilità efficace deve rispettare determinati principi che ne garantiscano la qualità e l’impatto positivo.
Uno dei riferimenti chiave per la stesura di report di sostenibilità è il Global Reporting Initiative (GRI), che fornisce linee guida standardizzate a livello internazionale per la rendicontazione delle performance ambientali, sociali ed economiche delle imprese. Il GRI pone enfasi su aspetti fondamentali come la trasparenza, l’inclusione degli stakeholder, la materialità e la completezza. In particolare, la materialità è considerata centrale, poiché consente di identificare e concentrarsi su quegli aspetti che hanno il maggiore impatto sull’azienda e sui suoi stakeholder.
Secondo studi accademici, un buon report di sostenibilità deve combinare dati quantitativi e qualitativi. I dati quantitativi offrono un’analisi misurabile della performance aziendale, mentre i dati qualitativi aiutano a spiegare il contesto, le strategie e le azioni intraprese per migliorare la sostenibilità nel lungo termine. Alcuni autori evidenziano l’importanza di una “narrazione strategica” che contestualizzi i dati presentati e offra un quadro coerente delle scelte aziendali in materia di sostenibilità.
Altri aspetti emersi dalla letteratura riguardano il coinvolgimento degli stakeholder. Includere attivamente i soggetti interessati nella definizione dei temi materiali non solo aumenta la qualità del report, ma rafforza anche la legittimità dell’impresa agli occhi del pubblico. La partecipazione degli stakeholder, infatti, contribuisce a garantire che i contenuti del report siano rilevanti e rispondano alle aspettative di chi è influenzato dalle attività aziendali.
Un altro concetto chiave discusso nella letteratura è quello della rendicontazione integrata, che prevede la combinazione delle informazioni finanziarie con quelle relative agli impatti ESG. Questo approccio consente di fornire una visione più completa dell’operato aziendale, evidenziando la relazione tra performance finanziarie e sostenibilità. Molti esperti concordano sul fatto che l’adozione di un sistema di rendicontazione integrata non solo migliori la trasparenza, ma favorisca anche una gestione aziendale più responsabile e orientata al lungo termine.
Anche in Italia la letteratura accademica e le pubblicazioni di settore evidenziano l’importanza di standard e framework internazionali per garantire una rendicontazione di sostenibilità affidabile e comparabile. Secondo uno studio condotto da KPMG nel 2023, il 95% delle grandi aziende italiane utilizza il GRI come framework di riferimento nella stesura del report di sostenibilità. Questo riflette una tendenza globale verso la standardizzazione delle pratiche di rendicontazione per consentire il confronto e la trasparenza su scala internazionale.
Un’analisi condotta nel 2022 dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ha evidenziato che circa il 60% delle aziende italiane, comprese le PMI, ha iniziato a incorporare principi di sostenibilità nelle proprie strategie aziendali. Tuttavia, la stessa indagine ha sottolineato che molte di queste aziende si trovano ancora nelle prime fasi del loro percorso di sostenibilità e affrontano sfide significative, come la mancanza di competenze specifiche e la difficoltà di accesso a risorse finanziarie dedicate.
Elementi di qualità di un report di sostenibilità
Un report di sostenibilità di alta qualità deve soddisfare una serie di criteri che ne garantiscano l’efficacia e la credibilità. Di seguito vengono analizzati gli elementi fondamentali che caratterizzano un report di sostenibilità ben strutturato e completo, con alcuni riferimenti al contesto italiano.
Materialità
La materialità è uno dei concetti fondamentali per la redazione di un report di sostenibilità di qualità. Significa che il report deve concentrarsi sugli aspetti che sono più rilevanti per l’azienda e i suoi stakeholder. Identificare correttamente i temi materiali è essenziale per evitare di diluire il focus su argomenti secondari e garantire che il report fornisca un valore reale. Il processo di definizione della materialità coinvolge tipicamente un’analisi interna, volta a valutare l’impatto delle attività aziendali, e una consultazione esterna con gli stakeholder per individuare gli aspetti considerati cruciali.
Nel contesto italiano, la materialità assume un ruolo particolarmente importante, data la diversità settoriale e territoriale delle imprese. Le aziende italiane tendono a operare in settori strategici come la moda, l’agroalimentare e la meccanica avanzata, che presentano specifiche sfide di sostenibilità. Il processo di valutazione della materialità deve quindi riflettere questi fattori, includendo una valutazione approfondita di temi come il cambiamento climatico, la gestione delle risorse idriche, le pratiche di lavoro e la governance aziendale. Un esempio emblematico è il settore della moda, dove i temi della tracciabilità della filiera e del lavoro etico sono centrali per la definizione dei temi materiali.
Chiarezza e accessibilità
L’uso di un linguaggio chiaro e accessibile è essenziale per rendere il report di sostenibilità uno strumento di comunicazione efficace, che sia facilmente comprensibile non solo dagli esperti ma anche dai non addetti ai lavori. Ciò significa utilizzare un linguaggio non tecnico quando possibile, spiegando concetti complessi e facilitando la lettura tramite grafici, tabelle e infografiche. La trasparenza nel presentare i dati e la possibilità di accedere facilmente alle informazioni più importanti aumentano la fiducia e la comprensione da parte del pubblico.
In Italia, si sta osservando una crescente attenzione verso report che siano non solo completi, ma anche accessibili al pubblico non specialistico. Per esempio, alcune aziende italiane hanno iniziato a pubblicare versioni semplificate dei loro report, destinate ai consumatori finali, che presentano i dati più significativi in modo comprensibile e accattivante, spesso con l’uso di infografiche e contenuti visivi.
Completezza
Un report completo deve coprire tutte le aree rilevanti per la sostenibilità dell’impresa, includendo informazioni sull’impatto ambientale, sociale e di governance. È importante non limitarsi agli aspetti positivi, ma fornire anche un quadro onesto degli impatti negativi e delle sfide affrontate. Ciò si estende anche alla fornitura di informazioni storiche, che consentono di valutare l’andamento delle performance nel tempo.
Il concetto di completezza è essenziale, soprattutto in Italia, dove molte aziende operano in contesti ad alto impatto ambientale e sociale. Elaborare un report completo significa coprire aspetti che spaziano dall’uso delle risorse naturali alla gestione dei rifiuti, dall’energia rinnovabile alla responsabilità sociale d'impresa (RSI). La Relazione annuale del Consiglio nazionale della green economy del 2023 ha evidenziato che le imprese italiane stanno iniziando a integrare in modo più sistematico dati completi sulle loro emissioni di CO₂, il consumo di risorse idriche e le iniziative di economia circolare.
Trasparenza
La trasparenza è fondamentale per costruire la fiducia tra l’azienda e i suoi stakeholder. Un report trasparente non nasconde informazioni rilevanti, ma espone chiaramente i metodi utilizzati per raccogliere e analizzare i dati, spiegando anche eventuali limiti o incertezze nelle misurazioni. Ciò si riflette anche nella disponibilità dell’azienda a rendere pubblici gli errori commessi e le aree in cui deve ancora migliorare.
In Italia, la crescente attenzione verso i temi della trasparenza è testimoniata dall’aumento delle “certificazioni ambientali” e delle verifiche esterne dei report, come quelle condotte da enti certificatori indipendenti. Aziende come Enel e Intesa Sanpaolo sono esempi di imprese che hanno adottato pratiche di rendicontazione trasparente, sottoponendo i propri report di sostenibilità a verifiche indipendenti e condividendo apertamente gli obiettivi di riduzione delle emissioni e i progressi fatti.
Verificabilità
La verificabilità è un elemento critico per garantire la credibilità del report. I dati e le informazioni presentate devono poter essere sottoposti a verifica da parte di enti indipendenti, che confermino la correttezza e la conformità del report agli standard internazionali. La presenza di una certificazione esterna o di una revisione indipendente aumenta significativamente la fiducia degli stakeholder nei confronti delle informazioni fornite.
Nel contesto italiano, il crescente interesse per la verificabilità delle informazioni ESG ha portato a un aumento delle revisioni indipendenti. Secondo una ricerca di Assonime del 2023, il 75% delle grandi imprese italiane sottopone i propri report a una verifica esterna, soprattutto nei settori energetico e bancario.
Rilevanza temporale
Un report di sostenibilità, per essere rilevante, deve fornire informazioni aggiornate e riferirsi all’ultimo periodo di attività disponibile. Tuttavia, è altrettanto importante includere dati storici per permettere una valutazione dell’andamento delle performance nel tempo. I confronti con dati passati aiutano a misurare i progressi fatti e a dimostrare un impegno costante nel miglioramento della sostenibilità.
In Italia, la rendicontazione annuale viene spesso accompagnata da aggiornamenti trimestrali o semestrali, soprattutto per le aziende quotate in borsa, come per esempio Telecom Italia e Fiat Chrysler Automobiles (ora Stellantis), che forniscono aggiornamenti continui sulle loro performance ESG.
Comparabilità
La comparabilità è un aspetto chiave per gli stakeholder, poiché consente di confrontare la performance dell’azienda con quella di altre imprese del settore. L’adozione di standard di rendicontazione internazionali facilita questo processo, offrendo un quadro uniforme che permette il confronto su base oggettiva. La possibilità di comparare i report è utile non solo per gli investitori, ma anche per i consumatori e le organizzazioni che monitorano l’impegno delle imprese verso la sostenibilità.
L’adozione di standard internazionali, come il GRI e il Sustainability Accounting Standards Board (SASB), consente alle aziende italiane di confrontare le proprie performance con quelle delle imprese internazionali. Questo è particolarmente importante per attirare investitori stranieri, che richiedono trasparenza e dati comparabili per prendere decisioni informate.
Conclusione
La redazione di un report di sostenibilità di alta qualità non è un mero esercizio formale, ma rappresenta un impegno reale verso la trasparenza, la responsabilità e il miglioramento continuo. Gli elementi chiave discussi in questo white paper – materialità, chiarezza, completezza, trasparenza, verificabilità, rilevanza temporale e comparabilità – costituiscono i pilastri fondamentali per garantire che il report di sostenibilità sia uno strumento efficace per comunicare le performance ESG dell’azienda e rispondere alle aspettative degli stakeholder. Il report, se redatto con cura e attenzione, non solo migliora la reputazione dell’impresa, ma contribuisce a guidare un cambiamento positivo nel modo in cui le organizzazioni interagiscono con l’ambiente e la società.