Benchmark di sostenibilità. Perché e come costruirlo

Year: 2025

Nell’attuale scenario globale, la sostenibilità rappresenta una delle questioni più critiche per imprese, governi e stakeholder. Questo fenomeno è guidato da una combinazione di fattori economici, sociali e ambientali. 

Il contesto attuale: la rilevanza della sostenibilità

Nell’attuale scenario globale, la sostenibilità rappresenta una delle questioni più critiche per imprese, governi e stakeholder. Questo fenomeno è guidato da una combinazione di fattori economici, sociali e ambientali. 

In primo luogo, l’aggravarsi del cambiamento climatico e il crescente sfruttamento delle risorse naturali stanno mettendo a rischio la stabilità degli ecosistemi, richiedendo interventi urgenti e sistemici. A livello sociale, le disuguaglianze economiche e le violazioni dei diritti umani stanno esacerbando le tensioni globali, spingendo le organizzazioni a rivalutare il proprio impatto sociale e le proprie responsabilità verso i dipendenti, le comunità e i fornitori. 

Parallelamente, la sostenibilità sta assumendo un ruolo centrale nei processi decisionali strategici delle imprese, anche grazie alla crescente pressione normativa. L’Unione Europea ha infatti recentemente introdotto normative come il Green Deal e sostituito la Non-Financial Reporting Directive (2014/95/EU) con la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), che impongono alle imprese standard più elevati in termini di trasparenza e rendicontazione sulle loro performance ambientali, sociali e di governance (ESG). Tali regolamentazioni mirano non solo a migliorare la qualità e la comparabilità delle informazioni non finanziarie, ma anche a favorire la transizione verso un’economia a basso impatto ambientale.

Infine, il ruolo degli investitori e dei consumatori è diventato sempre più centrale. Gli investitori richiedono dati ESG solidi e comparabili per guidare le loro decisioni finanziarie, mentre un numero sempre maggiore di consumatori privilegia aziende che dimostrano un impegno concreto verso la sostenibilità. 

In questo contesto, la capacità di misurare e migliorare la propria performance sostenibile non è solo un vantaggio competitivo, ma una necessità per garantire la resilienza e la rilevanza nel lungo termine.

 

Da dove nasce l’esigenza di costruire un benchmark?

La crescente attenzione verso le pratiche di sostenibilità ha spinto le aziende a rendicontare sempre più frequentemente le loro performance ESG. Tuttavia, l’assenza di standardizzazione e l’eterogeneità nei metodi di rendicontazione (e di valutazione delle performance ESG) rendono complessa la comparabilità delle informazioni e ostacolano la capacità di valutarne la completezza. Ad oggi sono presenti due principali problematiche relative alla realizzazione di un benchmark di sostenibilità: la comparabilità e la valutazione delle informazioni.

 

i. Comparabilità delle informazioni

La comparabilità è spesso limitata da una serie di ostacoli:

  • pluralità di standard e framework: la presenza di molteplici standard e framework di reporting (come GRI, SASB, TCFD) offre flessibilità alle aziende, ma crea inconsistenza nei dati e negli indicatori utilizzati, complicando il confronto tra organizzazioni;

  • personalizzazione e selettività delle informazioni: le aziende tendono a enfatizzare aspetti che le presentano in una luce positiva, omettendo elementi critici per una valutazione completa;

  • differenze settoriali e regionali: le pratiche e la cultura di sostenibilità variano notevolmente tra settori e aree geografiche, rendendo difficile il confronto tra realtà operanti in contesti differenti;

  • disomogeneità nell’applicazione della materialità: le aziende interpretano in modo diverso il concetto di materialità, che determina quali aspetti ESG sono rilevanti per la loro attività. Questo porta a una trattazione eterogenea dei temi nei report di sostenibilità.

 

ii. Valutazione delle informazioni

La capacità di valutare la completezza e l’affidabilità delle informazioni ESG rappresenta un’ulteriore sfida critica. Le principali difficoltà riscontrate nella valutazione includono:

  • omissione di dati rilevanti: in assenza di standard obbligatori e comuni per tutte le imprese, queste possono omettere informazioni relative ad aree in cui hanno prestazioni negative, favorendo pratiche di greenwashing e distorcendo la realtà delle loro performance;

  • inconsistenza nei contenuti: la mancanza di uniformità nei report ESG porta a una variabilità significativa in termini di contenuto e dettaglio, rendendo complessa una valutazione comparabile;

  • assenza di verifiche esterne: la maggior parte dei report ESG non è soggetta a verifiche indipendenti, il che ne riduce significativamente l’accuratezza e completezza.

 

Quali sono i vantaggi nell’implementare un benchmark?

L’assenza di standard condivisi rende complesso per gli stakeholder confrontare in modo oggettivo le performance di sostenibilità delle aziende all’interno di ciascun settore. L’implementazione di un benchmark condiviso può rispondere alle seguenti esigenze:

  • comparabilità e analisi strategica: i benchmark consentono alle imprese di confrontare le proprie performance ESG con quelle di aziende che operano nello stesso settore. Questa comparabilità facilita la comprensione del proprio posizionamento rispetto ai competitor e consente di identificare aree di miglioramento o di vantaggio competitivo;

  • maggiore attrattività per investitori e finanziatori: un benchmark consente alle aziende di comunicare i propri progressi in modo chiaro e comparabile, aumentando la fiducia e la credibilità nei confronti degli investitori. Inoltre, migliora l’accesso a capitali sostenibili, come i green bond o i fondi ESG, poiché le informazioni comparabili permettono ai finanziatori di valutare i rischi e le opportunità in modo più accurato;

  • identificazione delle best practice e innovazione: attraverso il confronto con aziende leader nel settore, i benchmark aiutano a identificare le best practice da adottare per migliorare le proprie prestazioni ESG. Questo stimolo competitivo spinge le aziende a innovare, integrando soluzioni più sostenibili nei processi operativi e nelle strategie di prodotto;

  • allineamento alle normative e mitigazione dei rischi: un benchmark aiuta le aziende a prepararsi meglio ad affrontare normative sempre più stringenti in materia di sostenibilità. Confrontando le proprie performance con gli standard richiesti, le aziende possono implementare politiche proattive per mitigare i rischi di non conformità;

  • miglioramento continuo e monitoraggio dei progressi: i benchmark non solo forniscono un’istantanea della performance attuale, ma anche una base per monitorare i progressi nel tempo. Questo aspetto è cruciale per impostare obiettivi realistici e misurabili;

  • coinvolgimento degli stakeholder e miglioramento reputazionale: utilizzando un benchmark, le aziende possono dimostrare il proprio impegno verso la sostenibilità in modo tangibile e comunicabile. Questo rafforza il coinvolgimento degli stakeholder, incluse comunità locali, clienti e dipendenti, migliorando la reputazione aziendale.

 

Come realizzare un benchmark di sostenibilità?

Metodologia per la realizzazione di un benchmark di sostenibilità in azienda

La sostenibilità è una dimensione intrinsecamente complessa e multidisciplinare che richiede un approccio sistematico e strutturato per la definizione di metriche che riflettano tale molteplicità.

Per realizzare un benchmark di sostenibilità è necessario seguire la seguente metodologia:

  1. Definizione di metriche da misurare che riflettano le diverse sfaccettature della sostenibilità;

  2. Selezione delle società comparabili;

  3. Raccolta e analisi dei dati;

  4. Interpretazione dei Sustainability Performance Gap, mediante il confronto delle prestazioni sostenibili tra le aziende selezionate;

  5. Analisi dei sistemi di incentivazione del top management, attraverso l’esame del loro potenziale impatto sull’adozione di pratiche di sostenibilità.