Pastificio Zini: la sostenibilità passa da prodotti genuini e processi innovativi
Delle prime cento aziende alimentari non quotate della Città metropolitana di Milano, solo tre hanno pubblicato volontariamente un report di sostenibilità, mentre altre tre fanno riferimento al bilancio del gruppo di appartenenza. Zini Prodotti Alimentari S.p.A. ha rilasciato tre edizioni del proprio report, di cui l’ultima nel 2022. Al suo interno sono raccontate le principali questioni affrontate dal pastificio: qualità e innovazione, ambiente, comunità, e persone.
Delle prime cento aziende alimentari non quotate della Città metropolitana di Milano, solo tre hanno pubblicato volontariamente un report di sostenibilità, mentre altre tre fanno riferimento al bilancio del gruppo di appartenenza. Zini Prodotti Alimentari S.p.A. ha rilasciato tre edizioni del proprio report, di cui l’ultima nel 2022. Al suo interno sono raccontate le principali questioni affrontate dal pastificio: qualità e innovazione, ambiente, comunità, e persone.
Scenario
Pastificio Zini nasce a Milano nel 1956, quando Euride Zini, dopo essersi trasferita da Reggio Emilia nel capoluogo lombardo, fonda un piccolo laboratorio. Come da tradizione emiliana, la pasta che produce è fresca e fatta a mano.
Nel 1978 la fondatrice ha un’intuizione geniale per aumentare la produzione e agevolare la conservazione: congelare la pasta fresca. È così che il piccolo pastificio con sede a Cesano Boscone diventa la prima azienda al mondo a vendere pasta fresca surgelata. Dieci anni più tardi avranno inizio le prime esportazioni verso l’estero con l’obiettivo di diffondere in tutto il mondo un prodotto genuino e di qualità. Attualmente, il 72% del fatturato dell’azienda deriva dall’Europa, mentre la restante parte è spartita tra America (12%), Asia (8%) e Oceania (8%).
Oggi Pastificio Zini è specializzato nella produzione di alimenti tipici della tradizione italiana, tra cui pasta, gnocchi e ravioli. Zini produce, cuoce e surgela i prodotti realizzati senza l’uso di additivi e conservanti in tempi rapidi, in modo da preservarne le proprietà a lungo. Si eliminano così i processi di conservazione, come la pastorizzazione a vapore e il confezionamento in atmosfera protettiva (con CO2), necessari invece per la vendita di prodotti cosiddetti “freschi”. La qualità degli ingredienti e l’uso di una tecnologia esclusiva permettono infatti di preservare la genuinità del prodotto senza rinunciare alla praticità e alla comodità di consumo.
Numeri
Fondazione: 1956
Forma giuridica: Società per Azioni
Numero di dipendenti: 66 (2023)
Ricavi delle vendite: 27,7 milioni di euro (2023)
EBITDA (MOL): 1,9 milioni di euro (2023)
Sfida
Le sfide di Pastificio Zini si sostanziano in quattro macroaree, in cui poi vengono raggruppati i temi materiali, definite “pilastri” dall’azienda: qualità e innovazione; ambiente; comunità; persone.
Per quanto riguarda il primo pilastro, qualità e innovazione, l’azienda si affida a un prodotto privo di additivi e conservanti, con elevate proprietà nutrizionali e materie prime selezionate. Il processo di sviluppo del prodotto coinvolge non solo la funzione di Ricerca e Sviluppo, ma anche quella di Marketing e l’Ufficio Acquisti. Tramite il proprio sistema gestionale, Pastificio Zini è in grado di monitorare la produzione e le scorte, per evitare la sovraproduzione. Inoltre, l’azienda ha conseguito le certificazioni International Food Standard (IFS) e BRC Global Standard for Food Safety.
Il pilastro ambiente passa non solo dalle azioni volte a ridurre l’uso di carta e plastica in azienda, favorendo scelte più ecosostenibili, ma anche dalla selezione dei fornitori in base alle pratiche adottate per gestire il proprio impatto ambientale. L’utilizzo di confezioni completamente biodegradabili o realizzate con materiali riciclati e riciclabili, per esempio, viene promosso in ottica di economia circolare non solo dei rifiuti, ma anche del packaging stesso. Nel 2021, l’azienda ha inoltre ottenuto la certificazione ISO 14001, che è caratteristica desiderata anche nei fornitori.
Il pilastro comunità si sostanzia soprattutto nelle donazioni di generi alimentari e monetarie a sostegno delle associazioni partner, ma anche degli stessi dipendenti. Oltre a tali iniziative, Pastificio Zini mantiene vivo l’impegno con istituzioni locali, soprattutto con il Comune di Cesano Boscone (dove ha sede lo stabilimento), e sostiene organizzazioni no profit, benefiche e sportive locali. Infine, l’azienda si distingue anche per i progetti per la promozione dell’educazione alimentare e per la sponsorizzazione di manifestazioni sportive dedicate soprattutto ai giovani.
Nel quarto e ultimo pilastro, le persone, si dà ampio spazio alle fasi di creazione di valore, con enfasi sulla scelta dei fornitori, fino ai clienti e consumatori finali. Proprio i clienti sono la priorità dell’azienda, che partecipa a numerose fiere ed eventi per diffondere la propria cultura aziendale e costruire rapporti solidi e duraturi con i partner. In aggiunta a queste attività, Pastificio Zini ha in essere diverse collaborazioni scientifiche con l’Università degli Studi di Milano e ha partecipato a incontri di imprenditoria organizzati da SDA Bocconi School of Management.
Report di Sostenibilità
L’impegno nella sostenibilità di Pastificio Zini è documentato nelle 95 pagine del bilancio sociale e ambientale, che è redatto in conformità agli standard GRI (in opzione Core) e non è stato sottoposto a verifica esterna. Inoltre, Pastificio Zini allinea la propria strategia a otto Sustainable Development Goals (SDGs).
Nel report sono mappati sei gruppi di stakeholder (fornitori, clienti, consumatori, dipendenti, collaboratori scientifici, enti e istituzioni), insieme alle principali azioni di coinvolgimento verso gli stessi. Nello specifico, i fornitori vengono ingaggiati tramite incontri in azienda, indagini e sito Internet; i clienti attraverso sito Internet e canali social, oltre che con le attività del servizio clienti, visite aziendali e questionari sul grado di soddisfazione; i consumatori, in maniera simile, vengono ingaggiati tramite servizio clienti e social network; i dipendenti partecipano a riunioni, ma ricevono anche informazioni via mail, avvisi in bacheca e comunicati stampa; i collaboratori scientifici partecipano a convegni e riunioni e sono coinvolti in progetti di tesi; infine, gli enti e le istituzioni sono ingaggiati mediante comunicati istituzionali e con la partecipazione a eventi sul territorio e campagne di sensibilizzazione.
L’azienda milanese adotta una materialità singola, identificando 12 temi materiali, afferenti alle macroaree elencate prima (i pilastri). I temi materiali sono stati individuati tramite analisi di report di sostenibilità delle aziende del settore più virtuose, partecipando a convegni sulla sostenibilità, analizzando documenti di vario genere e tramite indagini con gli stakeholder interni ed esterni.
AREA | TEMATICA MATERIALE |
Qualità e innovazione | Promozione di uno stile di vita sano e del benessere delle persone |
Ambiente | Creazione di filiere locali |
Packaging sostenibile | |
Produzione responsabile | |
Comunicazione trasparente | |
Comunità | Integrazione con il territorio |
Persone | Sostenibilità economica |
Rispetto dei principi etici | |
Benessere dei dipendenti e opportunità di crescita | |
Sicurezza alimentare | |
Gestione dei rischi e delle crisi | |
Creazione e distribuzione del valore economico |
I principali KPI ambientali riguardano innanzitutto la riduzione delle emissioni e l’efficientamento energetico, sia nella generazione interna di elettricità ed energia termica (con il progetto futuro di realizzazione di un impianto fotovoltaico), sia nella conversione dell’intera flotta aziendale in vetture ibride a ridotta emissione di CO2; ma comprendono anche la gestione responsabile dei rifiuti, tanto internamente quanto esternamente, passando anche attraverso una corretta etichettatura ambientale degli imballaggi.
Per quanto riguarda gli indicatori afferenti alla sfera sociale vengono inclusi, tra gli altri, la percentuale di assunzioni a tempo indeterminato; le cessazioni per genere e fascia di età; le ore di formazione per genere e ruolo nell’azienda. Molto rilevante, in questo senso, è anche la proporzione di spesa verso fornitori italiani.
I principali KPI di governance si sostanziano infine nella percentuale di donne con ruoli da responsabile di funzione e la presenza di donne nel consiglio di amministrazione.
In aggiunta a quelli appena elencati, l’azienda ha deciso di inserire degli indicatori che non rientrano nel perimetro tracciato dal Global Reporting Initiative, ma che riguardano la promozione di uno stile di vita sano e del benessere delle persone, tra cui il numero di analisi interne ed esterne di vario tipo e la percentuale di sovrapprezzo per prodotti di origine biologica rispetto alla media di mercato.